Benvenuto Donatore o futuro Donatore ....


...questo è il blog dell'Avis di Parma; potete trovare informazioni su Eventi, Comunicati, Aspetti sanitari e ogni Novità che riguardano il mondo Avis e i fantastici Donatori di Sangue. Vi invitiamo a lasciare vostri commenti; sono ben accette opinioni e nuove idee... parliamoci !!


lunedì 29 settembre 2008

Donne in Avis...



Donne in Avis nazionale.

Tra “gioie e dolori”. Perché, lo si voglia ammettere o meno, per un consigliere in gonnella più si sale… e più la strada si fa tortuosa!
L' abbiamo chiesto a due delle cinque rappresentanti del “gentil sesso” in seno alla nazionale: Maruska Fusini e Jessica Vallorani.
Ha 37 anni, un bimbo di 20 mesi, unica donna in un'azienda che opera in un settore prettamente maschile, Maruska è responsabile del Forum Donne in Avis che da qualche anno affronta ed approfondisce tematiche legate proprio al ruolo femminile nel volontariato e nella società.
“Il posto che la donna occupa oggi in Avis è certamente maggiore rispetto ad appena qualche anno fa, quando 5 consigliere nazionali non sarebbero state nemmeno ipotizzate.
Ma siamo ancora poche e molte cose ancora devono cambiare per arrivare ad una presenza femminile di un certo peso. Non a numeri (non credo alle quote rosa a tutti i costi), ma a
possibilità di esprimere le proprie capacità senza alcuna distinzione o limitazione legata al sesso. E per limitazioni non intendo impossibilità a parlare, sia chiaro: in 18 anni di Avis non mi sono mai
scontrata con nessuno perché donna! Intendo, invece, tutti quegli aspetti della vita associativa che sono ancora legati al passato: gli orari impossibili delle riunioni, l'abitudine a non concludere in tempi brevi ma a “maturare” e a dilatare nel tempo le decisioni, l'impossibilità di portare con sé i bambini, tanto per fare alcuni esempi. Una condizione che se a livello comunale non crea particolari problemi (la donna è vicina a casa), già si fa sentire a livello provinciale per diventare sempre più complessa a livello regionale e nazionale. E così qualche donna, tra lavoro, famiglia e volontariato, è costretta a lasciare quest'ultimo! Occorre, invece, fare dei passi in avanti per dare a tutti le stesse possibilità, perchè se una donna vale e vuole contribuire alla crescita dell'Avis, possa essere messa nelle condizioni di farlo”.

Perfettamente in linea con quello di Maruska, è il pensiero di Jessica, 33 anni, segretaria di produzione in una radio, responsabile dell'Area organizzazione e in particolare del rapporto con le Forze Armate, con Telethon e con le associazioni sportive, nonché unica donna nell'Esecutivo.
“L’Avis è ancora un po’ di impronta maschile. Le necessità e i vincoli per una donna sono diversi da quelli degli uomini, e anche se abbiamo entusiasmo, idee e voglia di fare ci dobbiamo scontrare con il fatto di avere molto meno tempo materiale da dedicarvi. Io non ho mai avuto problemi di espressione per il fatto di essere donna, ma limitazioni sì perché lavoro ed affetti sono difficili da
conciliare con gli orari della nazionale. Penso ad esempio alle riunioni nel tardo pomeriggio, mentre si è ancora al lavoro, penso alle giornate intere di riunioni a scapito dei propri affetti.
Dobbiamo modernizzare l'Avis ed applicare tutte quelle forme di comunicazione nuove che ci sono, e possono sveltire il lavoro di tutti. In Avis si è abituati a parlare molto, tutti hanno sempre qualcosa da dire.. e il tempo passa. Noi donne siamo abituate a seguire così tante cose ogni giorno che, per natura, siamo più concrete e forse in questo sta tutto il nocciolo della diversità tra la visione femminile e maschile del volontariato, di tutto il volontariato e di tutte le associazioni, salvo quelle fondate da donne ovviamente. Esiste un diverso modo di affrontare le cose, di concludere, di arrivare a concretizzare le tante parole! E non sto dicendo questo perché vogliamo prendere il posto degli uomini! Personalmente non è la poltrona che mi interessa, ma lo spazio, la possibilità di essere messa nella condizione di continuare a fare anche a livello nazionale quello che ho sempre fatto finora, lavorato con passione per la nostra associazione.
Se uniamo le qualità degli uomini alle qualità delle donne l'Avis è destinata a grandi cose”.

Nessun commento: