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venerdì 19 settembre 2008

Settembre: tempo di Scuola e di nuovi progetti con AVIS



Settembre, ricominciano le Scuole e il coinvolgimento di AVIS all'interno di esse, al fine di sensibilizzare e preparere gli studenti a diventare domani i futuri Donatori di Sangue.

Verrà presentato in anteprima, il 26 settembre a Roma, il “Book della solidarietà”, nuovo volume di Avis Nazionale rivolto ai docenti e formatori della scuola secondaria di secondo grado.

A curare questo libro il professor Piero Cattaneo docente di pedagogia sperimentale all’Università cattolica delSacro cuore di Milano, di metodologie della progettazione educativa alla Cattolica di Piacenza e dirigente della Scuola Media Statale Griffini di Casalpusterlengo (Lodi).
Pubblichiamo parte di una sua intervista:

Professore, quali sono gli argomenti affrontati in questa terza pubblicazione?
Il book è articolato in due parti. Nella prima abbiamo raccolto contributi di esperti, alcuni dei quali hanno scritto anche nei testi precedenti. Tali interventi offrono una riflessione sul significato
di solidarietà e sulle innovazioni in atto nella scuola italiana.Nella seconda parte vengono offerti dei percorsi didattici per gli allievi di licei, istituti tecnici e professionali su tematiche legate alla generosità e al volontariato. Il “Book della solidarietà” è nato dal desiderio di predisporre uno strumento che permettesse ai ragazzi di essere destinatari di percorsi didattici funzionali, con
particolare attenzione alla prevenzione di forme di dipendenza odi bullismo che si possono verificare all’interno della scuola.Attraverso tali proposte formative, gli studenti potranno anche
acquisire dei crediti che contribuiranno al voto finale di maturità.
Oltre a lei, chi ha collaborato per la realizzazione di questo nuovo strumento operativo?
Come nei due libri precedenti, anche per questo sono stato affiancato da un gruppo di lavoro
nominato dai responsabili dell’Area scuola di Avis Nazionale. Questo team era prevalentemente costituito da docenti delle scuole superiori impegnati direttamente nel volontariato e nella promozione della donazione di sangue.
Secondo lei, come è cambiato il modo di comunicare dell’Avis nell’ambito della scuola italiana?
Quando mi sono avvicinato a questa Associazione, c’era il bisogno di aggiornare i metodi di informazione nelle scuole. I volontari che facevano sensibilizzazione negli Istituti utilizzavano linguaggi e strumenti didattici molto distanti da quelli diffusi tra i giovani. La mia proposta è stata quella di rivedere tali strategie comunicative: prima di tutto, Avis doveva rendersi conto delle innovazioni che stavano investendo la scuola italiana. Tali trasformazioni erano di diversa natura: culturale,organizzativa (in seguito all’introduzione dell’autonomia di ciascun istituto) e metodologica. Con questo spirito è nato il libro “Orientare alla cittadinanza e alla solidarietà”, che si proponeva di riqualificare e ridefinire il ruolo del personale che entrava in classe. Attraverso la sua attività, Avis non doveva fare proseliti, ma si impegnava a promuovere la cultura della generosità.
Quale ruolo, secondo il suo parere, deve ricoprire la nostra Associazione nella scuola italiana?
L’obiettivo principale non è più quello di portare i ragazzi (soprattutto del quinto anno delle superiori) a compiere la prima donazione, bensì quello di diffondere tra di loro la propensione a
compiere del bene, in modo gratuito e volontario. In ambito scolastico, è fondamentale porre i volontari Avis in contatto diretto con i docenti, i quali faranno poi da mediazione nei confronti degli studenti. Noi non dobbiamo pensare di sostituire gli insegnanti o i dirigenti scolastici, ma dobbiamo proporci come una risorsa presente sul territorio in grado di offrire un piano formativo valido e di qualità. Ho insistito molto sulla creazione, poi ottenuta, di un protocollo d’intesa con il
Ministero dell’Istruzione (ora denominato Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) che consentisse ad Avis di accedere nelle scuole e porsi come strumento di formazione e sensibilizzazione. Tutti e tre i libri a cui ho partecipato hanno ottenuto una lettera di presentazione da parte del Ministro della Pubblica Istruzione in carica e questo costituisce una valida garanzia dell’alto livello sociale ededucativo dei testi.

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