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mercoledì 29 ottobre 2008

Sangue e ustioni..


a cura del Dott. Edoardo Caleffi
Responsabile Centro Grandi Ustionati
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha, fra i propri reparti, un Centro di Eccellenza: il Centro Grandi Ustionati, uno dei 18 presenti in Italia, uno dei due della nostra regione (l’altro è a Cesena).
Gli abitanti della nostra città, della provincia e dell’Emilia occidentale che avessero la disavventura di subire il grave trauma di un’ustione, possono così contare sul sicuro ed immediato ricovero in uno dei pochi Centri specializzati per il trattamento delle ustioni.
Il Centro Grandi Ustionati di Parma rappresenta infatti un centro di riferimento non solo per l’intera provincia ma anche per le città dell’Emilia che non hanno all’interno dei propri ospedali una sezione specifica per urgenze di questo tipo ed accoglie pazienti da tutta Italia.
La condizione in cui si trova un paziente ustionato non è, fortunatamente, sempre grave; per ustioni superficiali e poco estese è sufficiente un appropriato trattamento ambulatoriale, ma per ustioni profonde (3° grado) e vaste, il percorso ospedaliero si prospetta lungo e caratterizzato da più interventi chirurgici.
L’ustione è l’evento traumatico più drammatico che possa capitare, porta in brevissimo tempo dal completo benessere al rischio di vita o alla presenza permanente di esiti cicatriziali deturpanti.
Gli adulti si ustionano per cause professionali (infortuni sul lavoro) per incidenti stradali, o per accidenti domestici (barbeque, etc), una percentuale minore rimane vittima di folgorazioni (da corrente elettrica o da fulmini).
Su 100.000 ustionati all’anno in Italia sono 10.000 i pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero. Oltre la metà di questi pazienti sono in età pediatrica; la fascia di età più colpita è quella fra 1 e 4 anni, periodo nel quale l’ustione avviene quasi sempre in ambiente domestico causata da liquidi bollenti.
La cute un vero e proprio organo, il più esteso dell’organismo, ci protegge dall’ambiente esterno, rappresenta da sola il 15% del peso corporeo, si oppone agli attacchi meccanici, chimici e fisici e all’eccessiva dispersione dei liquidi organici. Per questo motivo, quando viene lesa da un’ustione, le perdite idriche possono divenire drammatiche fino a compromettere la sopravvivenza stessa dell’individuo. La disidratazione, associata alla riduzione del volume di sangue circolante, può determinare shock. Quando le perdite di sangue ammontano a circa 1 litro, il paziente è in uno stato di shock, situazione che in brevissimo tempo espone il paziente alla condizione bivio tra la vita e la morte.
Il paziente ustionato è un paziente speciale e “speciali” sono le cure a cui dovrà essere sottoposto. Esistono oggi tecniche di medicazione avanzata (poliuretano, idrogel, idrocolloidi) in grado di controllare il microambiente in un’ustione, di regolare lo stato degli essudati e dell’idratazione, di rimuovere le sostanze tossiche. Ultima frontiera è la coltura in vitro di cellule della cute, scoperta con grandi potenzialità nel campo ustioni. Ma anche le più avanzate e sofisticate tecniche terapeutiche non possono fare a meno, nei casi più gravi, di un semplice elemento: il sangue umano, che è uno dei tessuti purtroppo non riproducibili in laboratorio ma insostituibile per la vita.
In questi pazienti più a rischio, perciò, fra i presidi “salvavita”, un ruolo di fondamentale importanza lo riveste il sangue con i suoi derivati (plasma, piastrine, albumina).
Allora perché donare sangue? Perché bastano pochi minuti della propria giornata per regalare una possibilità in più a chi riceverà il nostro dono. Perché non costa nulla donare un po’ della propria voglia di vivere a chi ne ha veramente bisogno. Perché la donazione rappresenta solo la ventesima parte del sangue che ognuno di noi possiede e anche una volta ceduto è un bene rapidamente recuperabile.
In più esiste il vantaggio per il donatore di essere a conoscenza del proprio stato di salute, dal momento che con il prelievo è d’obbligo l’analisi del campione, che verrà solo successivamente preparato e confezionato per un sicuro utilizzo.
L’esperienza della donazione di sangue è un evento assolutamente personale, volontario, consapevole, responsabile, che in qualche modo crea un rapporto invisibile tra donatore e ricevente. E’ uno di quei gesti che ancora ci permettono di non essere completamente indifferenti a ciò che non riguarda solo e soltanto la nostra persona.
Un paziente ustionato ci metterà mesi per poter uscire con le proprie gambe dall’ospedale, a noi basta riflettere pochi secondi per capire che anche il nostro aiuto, aiuta davvero.
E’ uno di quei gesti che possono dare risultati incredibili con uno sforzo minimo.

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